Come sai il mio grido di battaglia è SII LIBERA DI AMARTI.
E’ un invito forte che desidero fare a tutte le donne, sposate o nubili, con figli o senza, lavoratrici o disoccupate, qualunque siano le loro storie, qualunque siano le loro condizioni oggi, qualunque siano le loro responsabilità, impegni o ruoli che rivestono.
Quello che desidero con tutta me stessa è far capire ad ogni donna l’importanza e la preziosità del prendersi cura di se stessa.
Ti sto forse proponendo di dimenticarti delle persone che ami per dedicarti a fare solo le cose che ti piacciono e che ti fanno sentire viva?
Ti sto forse spingendo a non guardare in faccia a nessuno pur di raggiungere quello che vuoi?
No, assolutamente no. Amo troppo il prossimo per spingerti a fare una cosa del genere ma, proprio in virtù e in nome di questo amore, non posso non invitarti ad amare anche te stessa, perché tu sei quella persona così importante la cui felicità è anche la scintilla per generare luce negli altri.
Quando parlo di questo con le tante donne con cui entro in contatto sia professionalmente che nella mia vita privata, mi rendo conto che molte di loro si sentono a disagio ogni volta che le invito a trovare tempo per se stesse, per le loro passioni, i loro sogni.
Mi guardano con occhi avidi di uno spazio tutto per sé, si illuminano al solo pensiero di avere un momento tutto per loro, per ritrovare quella gioia e quella meraviglia nel fare ciò che piace loro e per essere ciò che vogliono ma, nello stesso tempo, è come se mi raccontassero una storia che narra di un desiderio impossibile da realizzare.
“Bello quello che dici Emanuela ma …” e a questa frase generalmente ne segue un’altra “sai non voglio apparire egoista”.
Sono donne che con sforzi concreti si prendono cura degli altri, dei figli, del marito, sono donne che magari svolgono oltre alla propria professione varie attività di volontariato ma il loro pensiero è: se mi prendo cura prima di me vuol dire che metto gli altri in secondo piano e così dove va l’amore per il prossimo?
Ora ti racconto questa breve storia.
Immagina di camminare per strada e all’improvviso incontri un senzatetto seduto al freddo, all’angolo di una via, mal vestito e chiaramente denutrito che ti porge le mani dicendoti che ha fame. Tu non hai in mano nulla ma sai e senti che devi e vuoi dargli qualcosa e così allunghi le tue mani vuote rispondendogli: mangia questo bel piatto di minestra calda. Il senzatetto ti guarda evidentemente stranito ma per non offenderti non ti dice nulla e finge di accettare il dono pensando che probabilmente non stai bene. Evidentemente non verrà sfamato e continuerà a ricercare qualcuno che gli offrirà del cibo caldo anche se tu pensi di averlo fatto.
Ecco questo è ciò che accade a chi risponde: non voglio prendere del tempo per me perché altrimenti sarei un egoista e tenta di dare agli altri ciò che in realtà non ha nemmeno per sé.
In altre parole non puoi portare amore autentico agli altri se non hai imparato ad amare autenticamente te stessa che sei la prima persona che saluti ogni mattina appena apri gli occhi e l’ultima con la quale parli prima di entrare nelle braccia di Morfeo.
Tu, che sai quando qualcosa ti ferisce dal profondo e che sai esplodere di gioia difronte ad un’attenzione ricevuta da un’amica.
Quando dico che tu e io siamo il primo dono che abbiamo ricevuto dalla vita dico che non c’è nessuno di più importante nella vita prima di te stessa. Tu hai ricevuto in dono una mente, uno spirito, un corpo straordinariamente meravigliosi che chiedono di essere considerati.
Ma allora come faccio?
Incomincia con due passi semplicissimi, necessari per poter incominciare a seguire la direzione giusta.
Innanzitutto ti invito a fare un’analisi sincera del tuo tempo. Sii leale con te stessa ed esamina come lo trascorri.
Se le 16 ore (escludo 8 ore di sonno) della giornata si giocano tra pulizie, accompagnamenti dei figli, lavoro, occupazioni rivolte ad altri senza un momento nel quale tu svolgi un’attività che ti permette di ricaricare le tue energie, la tua mente, il tuo spirito c’è qualcosa che non va. Se le tue 16 ore si giocano tra serie tv, beauty spa, aperitivi con le amiche e shopping c’è anche qui qualcosa che devi valutare. Quindi monitora il tuo tempo per due settimane.
A questo punto avrai un’idea precisa di come conduci la tua quotidianità e forse ti sei accorta che dedichi molto tempo a scrollare i social perché pensi sia un modo per riposare la mente o forse che perdi molto tempo a pensare a cosa cucinare perché sei poco organizzata.
Decidi dunque quanto tempo puoi togliere ad alcune attività perché sei consapevole che sono dei veri e propri ruba tempo e quali attività puoi gestire meglio per recuperare nuovo tempo.
Il secondo passo che ti invito a compiere è: fermati in quel tempo guadagnato. Siamo troppo abituati a correre che abbiamo perso la ricchezza nascosta dentro lo “stare”. Il fermarti ti permetterà di recuperare “in visione” della tua vita. Prenditi anche solo 10 minuti per guardare le cose nel silenzio, dentro e fuori di te. E in questo silenzio fatti queste domande:
- che cosa vuol dire per me amarmi?
- che cosa mi impedisce di amarmi?
- qual è il primo passo che potrei fare per amarmi di più?
E se poi hai bisogno di un consiglio ti aspetto qui dove sono certa che troverai qualcosa che ti potrà essere utile.